Antico EgittoAttualitàBibbia 39 Patrick Pinna 25/05/2025
Il conflitto in Palestina non nasce oggi. Non è questione di Hamas o Netanyahu.
È una ferita che affonda nelle radici della storia, nei testi che nessuno legge più, e che ancor più gravemente nessuno conosce, pur fingendo una cultura religiosa.
Il problema non è solo che non capiamo. È che non leggiamo.
Urliamo frasi fatte, ci schieriamo sui social come ultras, senza aver mai aperto la Bibbia, che dovrebbe essere la base della nostra religione, e senza conoscere Giuseppe Flavio, autore di testi fondamentali scritti prima della stesura della Bibbia, basati sugli stessi codici ebraici su cui poi il testo sacro è stato composto.
Yahveh non ha donato agli Ebrei una terra vuota. Ha promesso loro la terra di Canaan, già abitata da altri popoli, e ha ordinato guerre per conquistarla.
Chi ha davvero letto questi testi lo sa: gli Ebrei fuggono dall’Egitto guidati da Mosè, attraversano il deserto per quarant’anni, e arrivano ai confini della Terra Promessa, ma quella terra è occupata.
Yahveh ordina lo sterminio dei popoli cananei, amaleciti, jebusei, e altri.
Seguono decine di campagne militari, raccontate in dettaglio nel libro di Giosuè, nei Giudici, e poi da Giuseppe Flavio nelle sue Antichità Giudaiche. Non sono parabole spirituali: sono cronache di conquista territoriale, di geopolitica arcaica
E non sono neanche guerre “simboliche”. Sono carneficine vere, raccontate nei dettagli”.
La Bibbia parla di città assediate e rase al suolo, di uomini massacrati, donne sgozzate, neonati uccisi, animali sterminati per ordine divino. Parliamo di atti che oggi chiameremmo pulizia etnica, compiuti in nome di una promessa fatta da un Dio a un solo popolo.
Si legge di bambini sfracellati contro le pietre, donne incinte squarciate, anziani decapitati, animali sgozzati per il solo fatto di appartenere al nemico.
Yahveh ordina: « Và dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi tutti, uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini e non lasciare nulla in vita» (Samuele 15:3).
Questo non è spiritualismo: è genocidio su comando divino.
Chiunque oggi si schieri, gridi, manifesti, dovrebbe prima leggere queste pagine e chiedersi:
Ma io so davvero cosa sto difendendo o contestando? O sto solo ripetendo parole manipolate dalla propaganda?
E prima di prendere posizione, bisogna conoscere le origini di quel veleno.
Ecco perché questi testi andrebbero letti da tutti. Non per fede, ma per coscienza culturale.
Perché chi non conosce le radici del sangue, oggi urla al vento frasi vuote, in manifestazioni spesso manipolate, dove il tifo prende il posto della comprensione.
La Palestina non è solo una tragedia moderna. È la coda di un serpente antico, lungo millenni.
È il risultato di guerre giustificate da visioni religiose e promesse divine fatte da un Dio di parte.
Chi oggi prende posizione senza conoscere questi fatti, urla a vuoto.
Prima di parlare, studia. Prima di schierarti, leggi.
Solo così potrai davvero capire perché il sangue continua a scorrere in quella terra.
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Creato da Patrick Pinna patrichp83@gmail.com
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