AttualitàPatrick PinnaTecnologia 122 Patrick Pinna 19/11/2024
Negli ultimi anni, l’energia eolica è diventata un tema centrale nella discussione sul futuro energetico della Sardegna e del mondo intero. Tuttavia, le nuove installazioni di pale eoliche sul territorio sardo hanno sollevato un’ondata di polemiche, alimentate da voci, speculazioni e proteste da parte di alcuni gruppi di attivisti, come Arraghus. Di recente, un video pubblicato da questi ultimi ha generato particolare scalpore, suggerendo che le pale eoliche funzionerebbero a gasolio, sollevando dubbi sulla reale sostenibilità di questa tecnologia.
Questo articolo non ha l’intento di difendere a priori l’energia eolica o sminuire le preoccupazioni espresse dai cittadini e dagli attivisti. Al contrario, il suo scopo è fornire un’analisi tecnica approfondita e chiara sul funzionamento delle pale eoliche, chiarendo quali siano i loro sistemi di supporto, incluso il possibile uso di gasolio in situazioni specifiche. È essenziale evitare polemiche sterili e basate su informazioni incomplete o inesatte, e promuovere invece una comprensione informata del tema.
Attraverso un’analisi dettagliata, spiegherò come funzionano le turbine eoliche, quali sono i loro punti di forza, le limitazioni tecniche e le vere implicazioni dell’utilizzo di sistemi ausiliari, come i generatori diesel, laddove presenti. L’obiettivo è fornire al lettore strumenti per valutare in modo critico il tema dell’energia eolica, evitando di cadere in facili strumentalizzazioni o pregiudizi.
In Sardegna, come in altre regioni, è fondamentale affrontare il tema delle energie rinnovabili con trasparenza e rigore, bilanciando le esigenze di sviluppo sostenibile con la tutela del territorio e il rispetto per le comunità locali. Questo articolo mira a contribuire a un dialogo più consapevole, partendo dai fatti e dalle analisi tecniche per costruire una discussione costruttiva sul futuro energetico dell’isola.
Il video inizia con un’attivista che si chiede perché ci siano delle macchine ferme sotto una pala eolica. Nella scena successiva, si vedono due pale eoliche: una in funzione e l’altra spenta. L’attivista osserva e pone la domanda: “Com’è possibile che questa pala non giri e quell’altra sì? Il vento c’è per entrambe!” Successivamente, afferma che le pale eoliche necessitano di gasolio per funzionare. La sua conclusione si basa sul fatto che ci siano macchine ai piedi delle pale, da lei interpretate come mezzi per rifornirle di gasolio. L’attivista suggerisce che la pala eolica sia ferma solo a causa della mancanza di carburante.
Poi, indica una pala eolica e afferma: “Questa pala eolica pesa 22 tonnellate e non potrebbe spostarsi senza il motore a gasolio. Ha bisogno di una grande energia che solo il gasolio può darle.” Aggiunge che con vento a 10 km/h la pala dovrebbe muoversi, ma rimane ferma. “Se cercate online,” dice, “scoprirete che in Scozia le pale eoliche sono state montate per essere spinte solo dal vento, ma visto che il vento non era abbastanza, sono state sostituite e integrate con il gasolio.”
Tuttavia, questa affermazione è una miscela di informazioni errate e non verificate. È essenziale, soprattutto in un contesto attivista, avere una conoscenza accurata degli aspetti tecnici prima di pubblicare contenuti di questo tipo. Infatti, molte delle informazioni nel video sono distorte e prive di fondamento, e le conclusioni a cui arriva l’attivista sono troppo semplificate.
Per esempio, le macchine sotto le pale eoliche non sono lì necessariamente per rifornire di gasolio. Possono essere impiegate per attività di manutenzione ordinaria, per evitare malfunzionamenti, o per altre esigenze tecniche. Non c’è alcuna correlazione automatica tra il fatto che una pala sia in funzione e l’altra no. Le pale eoliche possono essere spente per vari motivi, tra cui manutenzione o problemi meccanici, non solo per la mancanza di carburante.
L’affermazione che le pale eoliche abbiano bisogno di una grande energia che solo il gasolio può fornire è errata. Le pale eoliche sono alimentate dall’energia del vento, che è sufficiente per farle girare e generare elettricità. Ogni turbina è equipaggiata con motori per il controllo e il funzionamento della pala, ma non si tratta di motori a combustione, come suggerito nel video.
Anche il fatto che una pala eolica pesi 22 tonnellate non implica che non possa muoversi senza gasolio. Le pale sono progettate per sfruttare la forza del vento, anche se sono pesanti. L’attivista fa confusione, considerando solo il peso della pala senza comprendere come funzioni il sistema che la fa ruotare.
Inoltre, quando l’attivista dice che con vento a 10 km/h la pala dovrebbe muoversi, bisogna ricordare che le turbine eoliche non iniziano a girare con qualsiasi tipo di vento. Ogni turbina ha una “velocità minima di avvio” che di solito è tra i 3 e i 5 m/s (circa 10-18 km/h). Se il vento è troppo debole, la pala non si muove, anche se potrebbe esserci comunque una brezza.
Infine, l’attivista sostiene che in Scozia le pale eoliche siano state “montate per essere spinte solo dal vento, ma poi il vento non era abbastanza e sono state sostituite con il gasolio”. Questo è un fraintendimento del processo di “repowering” delle turbine eoliche. In Scozia, molte turbine più vecchie sono state sostituite con modelli più potenti, capaci di funzionare anche con venti più deboli. Questo non implica che le turbine originali non funzionassero con gasolio. Si è trattato piuttosto di un miglioramento tecnologico per aumentare l’efficienza delle turbine.
In conclusione, pur non volendo criticare l’attivista, è fondamentale sottolineare che le informazioni presentate nel video sono errate e fuorvianti. Quando si parla di tematiche tecniche come l’energia eolica, è essenziale avere una comprensione chiara e accurata dei principi che ne stanno alla base, evitando di confondere la realtà con ipotesi infondate.
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Le turbine eoliche sono il simbolo della transizione verso un futuro energetico più sostenibile, ma il loro funzionamento è spesso frainteso o descritto in modo incompleto. Questi impianti sfruttano il vento come fonte primaria di energia, ma non sono completamente autosufficienti in ogni circostanza. Richiedono sistemi ausiliari alimentati da energia elettrica e, in alcuni casi particolari, anche da generatori diesel per svolgere funzioni specifiche e garantire la loro efficienza e sicurezza. In questo articolo, esploreremo il funzionamento delle turbine eoliche, il ruolo del vento, la necessità di supporto elettrico e il ricorso, seppur limitato, a sistemi a gasolio.
Le turbine eoliche trasformano l’energia cinetica del vento in energia elettrica attraverso un processo meccanico-elettrico. Il principio di base si fonda sulla legge di Betz, che stabilisce che nessuna turbina può catturare più del 59,3% dell’energia cinetica disponibile nel vento.
Le turbine eoliche moderne sono composte da diverse parti essenziali:
Il vento è la forza motrice delle turbine eoliche, ma la sua variabilità rappresenta una sfida significativa. Non tutte le condizioni di vento sono adatte per produrre energia in modo efficace.
Le turbine eoliche funzionano in un intervallo specifico di velocità del vento:
Contrariamente alla credenza comune, le turbine eoliche non si affidano esclusivamente al vento per operare. Una certa quantità di energia elettrica è necessaria per alimentare i sistemi ausiliari, indipendentemente dal fatto che la turbina stia producendo energia.
Le turbine eoliche non generano energia elettrica costante, quindi i sistemi ausiliari possono utilizzare:
In questo capitolo, esploriamo nel dettaglio l’uso dei motori a gasolio nelle turbine eoliche, chiarendo perché questi non sono necessari né tecnicamente compatibili con il funzionamento regolare delle pale eoliche. Sebbene i motori a gasolio siano impiegati in turbine per scopi specifici, come il backup e il funzionamento di sistemi ausiliari, non sono utilizzabili per alimentare direttamente le turbine eoliche o far muovere le pale.
I motori diesel che vengono utilizzati nelle turbine eoliche sono generalmente dei motori di backup, destinati a garantire l’operatività di componenti critici, come i sistemi di sicurezza, durante fasi di manutenzione o in mancanza di connessione alla rete. I motori a gasolio utilizzati in questi casi sono principalmente di media potenza e la loro potenza varia da 50 kW a 200 kW, a seconda delle esigenze dell’impianto. Si tratta perlopiù di motori diesel marini o generatori industriali, progettati per generare elettricità in situazioni di emergenza.
Per esempio, nei parchi eolici offshore, dove le turbine sono lontane dalla rete elettrica principale, i motori diesel da 100 kW a 300 kW sono utilizzati per alimentare i sistemi di comunicazione, monitoraggio e altri strumenti vitali quando la turbina è disattivata o in manutenzione. Questi motori non sono, però, in grado di far muovere le pale delle turbine.
Per esempio il motore Perkins 804D-33T, da 150 kW, viene usato solo per alimentare sistemi ausiliari come i generatori di emergenza, i freni idraulici, o altre componenti critiche nelle turbine eoliche
Quando si pensa che un motore a gasolio possa far girare una pala eolica, spesso si commette un errore di valutazione a livello tecnico. Le turbine eoliche moderne, infatti, sono sistemi complessi e altamente sofisticati, progettati per convertire l’energia del vento in energia elettrica. Le pale di una turbina eolica possono pesare tra le 20 e le 30 tonnellate, e una turbina eolica completa può arrivare a pesare circa 300 tonnellate. Per alimentare una macchina di queste dimensioni, sarebbe necessaria una quantità di energia immensa e un motore di dimensioni enormi.
Un motore a gasolio che potrebbe supportare una turbina eolica di questo tipo sarebbe troppo grande fisicamente. Ad esempio, motori diesel da centinaia di kW sono generalmente impiegati in applicazioni di backup, ma per riuscire a muovere una turbina eolica intera servirebbero motori da diversi megawatt (MW), che sono decisamente troppo ingombranti e difficili da integrare in un sistema di turbine.
Inoltre, le turbine eoliche moderne non utilizzano motori a combustione interna per far girare le pale. La trasmissione di energia per il movimento delle pale avviene attraverso un sistema meccanico che sfrutta l’energia cinética del vento. Questo movimento viene convertito in energia elettrica attraverso un generatore, che è alimentato dalla rotazione della turbina stessa. I motori a gasolio, per quanto potenti, non potrebbero mai fornire l’energia necessaria per alimentare questo sistema senza compromettere la struttura stessa della turbina.
Anche se un motore diesel potrebbe essere utilizzato per alcuni sistemi ausiliari, come quelli idraulici o per il freno, i motori a combustione interna sono inadeguati a causa della potenza necessaria per far girare le pale. Le turbine eoliche sono progettate per essere alimentate principalmente dall’energia del vento, che fornisce potenza variabile ma continua. Anche se il vento non è sempre forte, le turbine possono funzionare in condizioni variabili grazie a un sistema di controllo avanzato.
Se si provasse ad alimentare una pala eolica con un motore a gasolio, l’energia necessaria sarebbe talmente elevata da richiedere motori enormi, praticamente non praticabili in un sistema che deve rimanere in grado di muoversi liberamente e ruotare. La dimensione fisica del motore e i consumi di carburante sarebbero talmente grandi da non essere una soluzione pratica o economica. Il consumo di carburante sarebbe in contrasto con l’idea stessa di energia rinnovabile, che si basa sulla sostenibilità e sull’uso delle risorse naturali, come il vento, per generare energia senza emettere inquinamento o necessitare di risorse non rinnovabili.
Spesso, l’idea che il gasolio possa alimentare direttamente una turbina eolica è frutto di una comprensione superficiale del funzionamento di queste macchine. La realtà è che il gasolio viene usato solo per scopi ausiliari, come nel caso della gestione di impianti offshore o per la manutenzione in situazioni particolari. Le turbine eoliche, invece, sono progettate per sfruttare esclusivamente l’energia del vento, senza dipendere da combustibili fossili.
In conclusione, non è tecnicamente possibile utilizzare un motore a gasolio per far funzionare una pala eolica. Le dimensioni fisiche e i consumi necessari per un motore che possa far ruotare una turbina sono troppo elevati. Pertanto, l’idea che una pala eolica possa essere alimentata da gasolio è un fraintendimento che ignora le complessità ingegneristiche e tecniche dietro al funzionamento delle turbine eoliche.
L’uso di energia elettrica e, occasionalmente, di gasolio, è marginale rispetto ai benefici ambientali delle turbine eoliche. Tuttavia, è importante comprendere le implicazioni di questi supporti.
La quantità di energia necessaria per i sistemi ausiliari è minima rispetto alla produzione totale della turbina. In media:
L’uso occasionale di generatori diesel ha un impatto trascurabile sulle emissioni complessive di CO₂. La maggior parte dei parchi eolici terrestri non utilizza generatori a gasolio, mentre gli impianti offshore stanno adottando sempre più soluzioni a energia rinnovabile per alimentare i sistemi ausiliari.
In conclusione, sebbene le informazioni fornite da Arraghus siano infondate e tecnicamente errate, l’obiettivo di fondo che egli sostiene rimane valido e merita di essere preso in considerazione: la salvaguardia di un patrimonio storico e naturale unico, come quello che la Sardegna offre, è una causa che non può essere ignorata. L’isola, con la sua bellezza naturale e la sua identità culturale, sta subendo una trasformazione devastante, in cui l’installazione massiva di turbine eoliche sta alterando il paesaggio in maniera irreversibile. L’impatto visivo di queste strutture in molte zone della Sardegna è ormai innegabile, deturpando non solo la vista ma anche il senso di appartenenza e di identità legato a quei luoghi.
Questo fenomeno non si limita solamente all’aspetto estetico, ma ha anche gravi ripercussioni sull’ambiente e sulle comunità locali. La Sardegna, già martoriata da decenni di inquinamento e da interventi devastanti come le basi militari, sembra essere costantemente in bilico tra lo sfruttamento delle sue risorse e la necessità di proteggere ciò che resta di un patrimonio naturale e culturale incomparabile. In una regione che dovrebbe concentrarsi sulla tutela ambientale, la gestione delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile, siamo invece costretti ad affrontare una serie di sfide legate a scelte politiche che, sebbene motivate dalla ricerca di soluzioni energetiche alternative, sembrano ignorare gli equilibri ecologici, la qualità della vita delle persone e il patrimonio storico e visivo che definisce l’identità di un popolo.
La Sardegna ha bisogno di un intervento urgente, ma non di una soluzione che passi solo attraverso il sacrificio del paesaggio e della cultura. La vera sfida sta nel trovare soluzioni che possano coniugare sviluppo, protezione dell’ambiente e sostenibilità, evitando di distruggere ciò che resta di un territorio che merita di essere preservato.
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